Per me olive taggiasche

gen
2013
20

scritto da on Home

2 commenti

Da un po’ di tempo mi frulla in testa l’idea di come iniziare il mio blog. Finalmente mi è venuta un’idea che mi piace, e cioè parlare del nipotino e dei suoi coetanei. E’ molto bello avere un nipote, che non vedo spesso ma che ho vicino, per cui se voglio andare a trovarlo, o ospitarlo, non è un’impresa come per quei nonni che vivono lontano da loro. Intanto è molto bello avere meno obblighi rispetto ai genitori: dargli ogni tanto una caramella non è un problema! Ma il fatto più sorprendente è la libertà con cui posso osservarlo, un po’ più da lontano di un genitore, perché questo mi permette di vedere cose che da genitore vedi meno. Intanto, è straordinario il fatto che, pur essendo così piccoli e apparentemente indifesi, in realtà sono vere macchine da guerra, e sanno sfruttare alla perfezione l’ambiente che li circonda. Poi, altro fatto interessante, è vedere il loro incredibile lavoro mentale. Che ovviamente è meno cosciente che in un adulto, ma che segue un filo conduttore precisissimo. Hanno idee chiare, sanno che vogliono; anche quando apparentemente proponi loro cose interessanti, se hanno qualcosa di diverso in testa non bisogna contraddirli. Per questo a mio avviso è un errore abbastanza grave e abbastanza frequente intervenire su di loro: lasciamoli fare! Gli interventi degli adulti dovrebbero essere pochi e mirati. Così come le regole, che però vanno fatte rispettare sempre (anche se une certa flessibilità intelligente si può usare). Ma l’aspetto più importante è il fatto che il loro cervello è sistematicamente sottostimato dagli adulti. Quanti grandi che parlano ai bambini come se fossero stupidi, a cominciare dal tono di voce! Nulla di più sbagliato. I bambini sono intelligenti, il loro cervello è incredibilmente ricettivo, non bisogna aver paura di usare con loro parole difficili o fare discorsi non semplici, capiscono di più di quel che pensiamo, e anche se magari non capiscono esattamente quel che vogliamo loro dire, lo elaborano in maniera sempre interessante. Mio nipote non aveva ancora un anno che quando lo portavi sulle spalle e gli dicevi “tocca gli stipiti”, alzava il braccino e ci rimaneva male se non ci arrivava. Adesso che ha poco più di tre anni usa con disinvoltura congiuntivi e condizionali. E poi la maggior parte del tempo ci diamo del lei (mentre giochiamo) e per lui passare dal tu al lei e viceversa è cosa naturalissima. Quindi non bisogna aver paura a dire loro cose inconsuete e stravaganti (che a loro piacciono moltissimo). Così facendo può succedere che in una bellissima forneria-pasticceria, dove è stato portato per prendere qualcosa da mangiare per merenda, dopo aver guardato con interesse focaccine, pizzette e pasticcini, Matteo ti dica: “per me, olive taggiasche”.

2 comments on “Per me olive taggiasche

  1. stravagaria on said:

    Concordo col tuo punto di vista. i nonni hanno un punto di osservazione privilegiato, sempre che vogliano sfruttarlo come fai tu.Tuo nipote è estremamente versato nel linguaggio, come lo era la mia primogenita; l’altra a tre anni compiuti si esprimeva con dei mugugni comprensibili solo alla sorella ed appena approdata all’asilo…magia delle magie ha mostrato di saperai esprimersi correttamente dall’oggi al domani. Quindi se il prossimo nipote non sarà un linguista precoce sii clemente ;)

  2. Simone on said:

    Eh, le ascendenze liguri!

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