I simboli

feb
2013
16

scritto da on Home

2 commenti

E’ un po’ che rimuginavo sulla forza che i simboli hanno sulla nostra vita: intendo gesti simbolici, riti simbolici, occasioni simboliche. Forse il primo pensiero mi è venuto osservando  questa foto che ha furoreggiato su Internet qualche tempo fa.

la bambina stringe il pollice del medico

E’ chiaramente visibile la manina della nascitura-si tratta di un parto cesareo-, che stringe l’indice (grazie Annina per avermi segnalato che non è il pollice, come avevo scritto nrella prima versione) di uno dei  dottori presenti al parto. E’ altamente probabile, per non dire certo, che l’evento sia del tutto casuale, o forse un gesto involontario da parte della bimba è ipotizzabile, certamente non un gesto cosciente. Eppure, che forza straordinaria in quella foto! Che emozione incredibile! C’è tutto il simbolismo della creatura che si affaccia al mondo, e che in fondo chiede un appoggio per compiere i primi passi. C’è, in noi che osserviamo, lo stupore e l’emozione di una vita che si affaccia al mondo, l’unico vero miracolo che ci circonda, e che si ripete quotidianamente in ogni parte del mondo, ma che è pur sempre un miracolo …

La seconda foto, anch’essa così simbolica, e così cliccata, rappresenta una leonessa che si prende cura di un cucciolo di impala.

La leonessa e l'impala

Alla quale il branco di cui la leonessa fa parte ha appena ucciso la madre, in un atto crudele ma  naturale. In  questa foto ci vedo la sintesi meravigliosa di tutte le contraddizioni che viviamo oggi giorno, come singoli, come persone che interagiscono, come società che si organizzano. La Pokies leonessa è preda di due istinti, quella della cacciatrice e quella della femmina di fronte a un cucciolo. Di solito è il primo che vince, visto che il cucciolo è anche preda. Stavolta no, forse anche per il fatto che presumibilmente lo stomaco della leonessa non lancia richiami troppo forti. Ma questo non ci importa: la lezione che ne traggo personalmente è che a volte dovremmo abbandonarci un po’ più fiduciosi a qualche nostra palese contraddizione, perché nessuno ha mai scritto che coerenza e logica sono un traguardo da inseguire ad ogni costo. E a volte le nostre contraddizioni possono anche piacere a chi ci piace.

In questi giorni poi è difficile non accennare al significato profondamente simbolico di quanto successo in Vaticano. Il ricordo di Celestino quinto credo sia affiorato a tutti quelli che della Commedia qualcosa si ricordano. Io sono convinto che le dimissioni (potenziali) di un papa siano una cosa tutto sommato naturale, sono convinto che nella storia ci siano stati una quantità notevole di papi che, formalmente in carica, di fatto poi erano incapaci e impediti di prendere qualsiasi decisione (con gravi danni per il governo della Chiesa). Però un’inferenza logica assai discutibile (il papa è scelto da Dio quindi solamente Dio può decidere quando decade) ha resistito negli anni, facendo sì che effettivamente quello di Benedetto XVI sia definibile davvero un gesto storico.  Che poi la chiesa cattolica per questo cambierà, è fatto assai opinabile, e secondo me  lo rimarrà nei secoli.

 

2 comments on “I simboli

  1. Alessandra on said:

    Anche mio papà ha detto “è comunque un miracolo” in un momento molto difficile per la mia famiglia, quando era importante che qualcuno lo dicesse; e non poteva che essere lui….
    Ciao, ALe

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