Pianeta Galileo
2013
Lunedì 6 maggio 2013 il teatro Verdi di Firenze ha ospitato l’evento conclusivo del progetto Pianeta Galileo, voluto dal Consiglio Regionale della Toscana per promuovere la cultura scientifica nelle scuole secondarie superiori. Tra le varie iniziative spicca quella della distribuzione di alcuni testi di divulgazione scientifica; quest’anno ce n’erano di matematica, chimica, fisica, neuroscienze, biologia. Il mio Scacchi e Scimpanzé era uno di questi, e per questo sono stato invitato all’evento conclusivo, durante il quale avevo a disposizione una mezzoretta per rispondere alle domande degli studenti. Domande che molto giudiziosamente sono state raccolte e mandate in precedenza agli autori, in modo da minimizzare i tempi d’attesa, e soprattutto da liberare gli studenti dall’emozione di parlare in pubblico. Dunque stamattina mi sono trovato con 5 colleghi al teatro Verdi che, pur essendo in centro e in un palazzo che dall’esterno non sembra imponente, contiene almeno 1300 posti a sedere. Appena lì, mi sono venuti incontro per salutarmi (una deliziosa signora che tra un mesetto diventerà mamma di Guido) e per essere sottoposto a intervista televisiva. Il che mi mette sempre in grande imbarazzo, non tanto per le stupidaggini che potrei dire, quanto perché ho paura di avere i pochi capelli totalmente fuori posto, la cravatta storta, la camicia con qualche macchia in evidenza, il labbro superiore che suda, insomma tutta una serie di mini incubi fantozziani. Ovviamente il tutto è cominciato con mezzora di ritardo, certe classi erano in arrivo da abbastanza lontano, ed in viaggio dalla mattina presto. La prima parte ha visto una ragazza di una scuola di indirizzo turistico raccontare la storia del teatro, poi un gruppo di un liceo musicale eseguire alcuni pezzi preparati col loro professore. Veramente un momento emozionante, è veramente bello vedere ragazzi giovani che si dedicano a qualcosa di impegnativo, certamente non popolare tra i coetanei, lo fanno con impegno e dedizione, ed arrivano a risultati apprezzabili. Arriva poi il momento degli autori. Per fortuna sono stato il secondo …
Le domande degli studenti mi sono subito sembrate bellissime, spesso ingenue, ma è proprio la loro ingenuità che le rende così interessanti … proprio vero che sono molto più spesso le risposte a essere stupide piuttosto che le domande. Insomma, sono rimasto sorpreso nel leggerle, mi sono molto divertito e, per non fare figli e figliastri, ho deciso di rispondere a tutti con una breve risposta scritta. Tra breve le metterò sul sito perché penso sia divertente dare un’occhiata per capire di che cosa sono curiosi, leggendo un libro di matematica.
Allora è stato divertente! Aspetto di vedere le domande che ti hanno fatto!