Non ti muovere, di Margaret Mazzantini
2014
La storia raccontata in questo libro parla di un chirurgo, l’io narrante, che una mattina viene avvertito che una ragazza è stata portata d’urgenza all’ospedale per un incidente in motorino, e qualcuno sospetta che possa essere proprio sua figlia. E’ così infatti, e il padre, nell’angoscia dell’attesa di un’operazione al cervello di grande difficoltà, narra idealmente alla figlia una parte della sua vita. In particolare, parla della sua storia, per certi versi surreale, per altri vissuta con grande intensità e sincerità di sentimenti, con una ragazza di borgata, figlia e vittima di un ambiente assolutamente estraneo alle abitudini e alle frequentazione del protagonista. Si tratta di una storia tragica, e anche beffarda, nel momento in cui l’uomo si trova nella situazione in cui la moglie e la ragazza sono entrambe incinte. Non vado oltre nella trama, per non svelare troppo a chi volesse leggere il libro. Il linguaggio è molto duro, credo, mi hanno detto che è un po’ una caratteristica della Mazzantini. A volte dà fastidio, non sempre è necessario essere spietati con le parole. Anche per questo, non sono particolarmente curioso di andarmi a leggere qualche altro romanzo della stessa autrice. Ma non posso dire che questa storia non mi abbia affascinato, e che non abbia letto il libro con interesse. E forse mi ha attirato il fatto che la vicenda del protagonista mi ricorda come può essere sempre possibile che persone che ci sono vicine, di cui crediamo di conoscere tutto o quasi, possono in realtà nascondere cose terribili, che albergano nel loro cuore o anche in un recesso nascosto delle loro vite.
In fondo
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Non sempre la Mazzantini mi convince ma questo libro è il primo che lessi, ancora in epoca ” cartacea” e l’avevo trovato molto coinvolgente.