Alicante
2014
Martedì scorso ad Alicante era la festa di San Juan, patrono della città. Niente di speciale, si potrebbe osservare, nello stesso giorno per esempio anche a Genova si festeggiava il patrono, San Giovanni, appunto. Eh no, non è la stessa cosa… Per fare capire perché, basta forse dare un’occhiata a queste foto, prese col mio Ipad.
Non chiedetemi che cosa voglia rappresentare questo oggetto un po’ stravagante: non lo so. Ha significati allegorici, che non conosco. Nella prossima già si riconosce qualcuno…
A volte, anzi il più delle volte, sono ironici, anche ferocemente:
Poi ci sono quelli che sicuramente piacciono ai bambini:
Mi rendo conto che le foto danno poco l’idea della dimensione di questi monumenti, alcuni dei quali sono davvero enormi. A proposito, chi si immagina di che materiale sono fatti? Io no di certo, ma so che si tratta comunque di materiale altamente infiammabile. Il motivo è molto semplice. Tutte queste costruzioni sono state incendiate la sera del 24! La festa consiste proprio in questo: avere i monumenti sparsi per la città il week end precedente, per poter andare in giro a osservarli, e poi divertirsi a vederli divorati dalle fiamme il giorno della festa. Tra l’altro, chi mi ha accompagnato nel giro notturno, mi ha assicurato che questi sono niente rispetto a quanto si può ammirare a Valencia…
In effetti ero arrivato sabato 14 Giugno a Alicante, e già quella sera, che ho passeggiato un poco in centro in attesa della mezzanotte (ora di Italia Inghilterra ai mondiali…) mi ero incuriosito non poco a vedere parecchie ragazze, e qualche signora, vestite in maniera evidentemente speciale, in particolare con gonne molto larghe, tipo queste (ma non proprio così, questi sono vestiti, lì mi ricordo soprattutto gonne)
Insomma, i preparativi per la festa, curiosamente per me, erano già in atto dieci giorni prima…
Tutto questo è interessante nota di colore, ma il soggiorno ad Alicante mi ha detto molto di più, e mi ha un po’ costretto a riflettere sul fatto che le loro abitudini sono abbastanza diverse dalle nostre, almeno se paragonate a Milano… Ovvia la considerazione che il clima, la presenza del mare, la dimensione della città pesano non poco sulle abitudini, sui modi di vivere, direi anche sulle relazioni sociali. Il clima, tipicamente del sud, aiuta le relazioni sociali spontanee, quelle leggere e genuine. Il motivo è semplice: si vive molto più spesso fuori casa che non in casa… ricordo una scena bellissima cui ho assistito casualmente a Messina: tornando in auto dall’Università verso il centro mi hanno fatto passare per un viale trafficatissimo che dava letteralmente sulla stretta spiaggia. A un certo punto ho notato con enorme sorpresa un tavolino sul marciapiede, e quattro signore probabilmente ultra ottantenni che tranquillamente bevevano il thè e giocavano a carte. Ma poi mi sono detto che la mia sorpresa non era giustificata, è naturale che in un clima così caldo e con un panorama così bello si stia sempre fuori, e fuori si incontrano tante persone. Questo ci dà abitudini e condiziona un po’ le nostre vite; è ad Alicante che ho ricordato e capito fino in fondo le parole di Resia, una collega di Napoli che ho incontrato a qualche congresso, e che un’auto assassina si è portata via un sabato mattina mentre andava in bicicletta per una strada di campagna. Una volta mi ha raccontato che quando non si sentiva bene, che quando la malinconia la prendeva forte, allora scendeva in mezzo alla gente per Napoli, e tutto le tristezze si allontanavano. Perché anche io l’ultima sera, passeggiando in una città strapiena di gente allegra e vociante, ho sentito allontanarsi malinconie e solitudini…
E poi il mare. Sono nato vicino al mare, ho vissuto accanto al mare per trent’anni, sono sempre andato al mare, sono stato anche un sub piuttosto bravo. La vita mi ha portate da un’altra parte, e sono convinto che dal punto di vista del mio lavoro essere venuto in zona Milano sia stata una grande fortuna. Ho bisogno di spazi, sono irrequieto, a Milano gravitano diverse Università, e questo mi ha dato parecchio, non foss’altro perché ho avuto poco tempo per annoiarmi. Pero tutto ha dei costi. Passeggiando di fronte a panorami come questo:
ho capito che forse la mia vita, il mio stesso carattere sarebbero stati un po’ diversi, persino il mio lavoro non sarebbe stato lo stesso. Perché finire alle sei di lavorare, prendere l’auto e tuffarsi con pinne e maschera in acque come queste, sarebbe stata una tentazione irresistibile, e poi perché mai si dovrebbe resistere a tentazioni come questa?
E’ stata una sola settimana di soggiorno in questa città, ma una settimana densa di sensazioni, pensieri, emozioni.
Muchas gracias, Alacant!
Bentornato! Qui per San Giovanni solo fuochi d’artificio…
Ciao Viviana! Ne deduco, spero correttamente, che gli avvisi di pubblicazione, dopo l’aggiornamento, funzionano di nuovo…